Foto di Alessandro Spolaore

Ricorrono quest’anno i 400 anni della morte di Michelangelo Merisi da Caravaggio, detto semplicemente Caravaggio (1571-1610), e in molte importanti città sono previste mostre in onore del celebre pittore.

Si tratta sicuramente di mostre uniche e organizzate per l’occasione, che forniscono anche la lo spunto per visitare le città d’arte che le ospitano in un week-end tutto culturale.

La più importante è sicuramente quella allestita nella capitale:

Roma, Caravaggio (20 febbraio – 13 giugno 2010) alle Scuderie del Quirinale.

Una mostra che sceglie di esporre le opere “capitali”, vale a dire le sole opere di Caravaggio storicamente accertate.

Potrete ammirare quelle più famose e conosciute del pittore, quelle che tutti abbiamo scorso nei libri di storia dell’arte a scuola, come:

– La Canestra di frutta (fiscella) dalla Veneranda Biblioteca Ambrosiana di Milano;
– Il Bacco dalla Galleria degli Uffizi di Firenze;
– Davide con la testa di Golia dalla Galleria Borghese di Roma;
– I musici dal Metropolitan Museum di New York;
– Il Suonatore di liuto del Museo dell’Ermitage di San Pietroburgo;
– L’Amor vincit omnia dallo Staatliche Museum di Berlino;

e altri capolavori dai più importanti musei d’Italia e del mondo.

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Anche un’altra storica città d’arte celebra il Caravaggio.

Firenze, Caravaggio e i caravaggeschi a Firenze (22 maggio – 17 ottobre) alla Galleria Palatina di Palazzo Pitti e Gallerie degli Uffizi.

Nella mostra sono presentate circa cento opere, famose e meno famose, di Caravaggio e dei pittori che hanno seguito le sue orme, come Gentileschi, Honthorst e Stomer.

Il duplice scopo della mostra è presentare una rivisitazione dei capolavori caravaggeschi e un movimento ai quali i Medici e le grandi famiglie dedicarono attenzioni appassionate.

A partire da quei primi folgoranti dipinti del Caravaggio che il cardinal Del Monte donò al Granduca Ferdinando I – la Medusa e il Bacco – giunsero a Firenze pitture e pittori che fecero della città una “capitale caravaggesca”, Firenze infatti raccoglie la più cospicua collezione di opere dopo la capitale.

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Scendendo verso sud, un’altra importante città che rende omaggio a Caravaggio è:

Napoli, Ritorno al Barocco. Da Caravaggio a Vanvitelli (12 dicembre 2009  – 11 aprile 2010)

Museo di Capodimonte, Certosa e Museo di S.Martino, Castel S.Elmo, Museo Duca di Martina, Museo Pignatelli, Palazzo Reale.

L’ampio progetto comprende 6 esposizioni tematiche in altrettante sedi museali a Napoli e coinvolge l’intera città e il territorio regionale con 51 itinerari nei luoghi barocchi: chiese, certose, collegiate, palazzi, musei regionali.

Le 6 mostre che costituiscono il percorso principale del Ritorno al Barocco presentano al pubblico dipinti, disegni, sculture, arredi, gioielli, tessuti, ceramiche e porcellane, provenienti da collezioni private e Musei italiani e stranieri; oltre 500 opere in gran parte inedite o recentemente restaurate.

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Ritornando al nord, la celebrazione tocca anche la città di:

Padova, Caravaggio Lotto Ribera.
Quattro secoli di capolavori dalla Fondazione Longhi a Padova (19 novembre 2009 – 18 marzo 2010), Musei Civici agli Eremitani.

Quattro secoli di capolavori, con oltre cinquanta opere, dalla fondazione Longhi a Padova.

Roberto Longhi (1890 – 1970) è una delle personalità più importanti della storiografia artistica italiana del Novecento.

Alla sua morte nel 1970 per volontà testamentaria ha lasciato “per vantaggio delle giovani generazioni” la collezione d’arte oltre alla fototeca e la biblioteca custodita nella villa a Firenze, dove oggi ha sede la Fondazione che porta il suo nome.

Nell’esposizione spicca il celebre “Fanciullo morso dal ramarro” del Caravaggio e le tele di Ribera, del Borgianni, del Valentin e Mattia Preti.

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Infine, anche la riviera romagnola celebra il Merisi:

Rimini, Caravaggio e altri pittori del Seicento (dal 23 ottobre 2010 al 27 marzo 2011), Castel Sismondo.

In mostra le opere conservate al Wardsworth atheneum di Hartford.

Tra i dipinti più famosi, “L’estasi di San Francesco” dipinto da Caravaggio tra il 1594 e il 1595.

Nella mostra si affiancano altre 15 opere del ‘600 italiano e di pittori spagnoli, francesi e fiamminghi.

Articolo di
Alessia Scarparo