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Qualunque viaggio a Istanbul non può prescindere da una visita al bazaar: ci si va con la promessa di non comprare nulla, di non farsi “fregare” dall’acquisto facile, ma poi chissà come, se ne esce sempre con qualche pensierino e questo soprattutto per le straordinarie capacità di convincimento dei mercanti turchi.

I mercati coperti sono il simbolo della Turchia e il piu’ antico e grande del mondo si trova proprio ad Istanbul: è il Grand Bazaar (Kapalicarsi in turco) aperto dal lunedi al sabato dalle 9 alle 19 e chiuso la domenica e durante le feste religiose, si trova nel cuore della città vecchia.

Il Gran Bazaar fu creato dal sultano Mehmet II nel 1453 ed originariamente era costruito in legno attorno ad un edificio bizantino, che divenne parte del vecchio bazaar.

Oggi rappresenta da solo un intero quartiere alle porte del ponte di Galata occupando un’area di 35 mila metri quadri, circa 3.000 negozi, 17 inns, 61 strade, 2 moschee e numerosi caffè, ristoranti, uffici di cambio, una stazione di polizia e ben 22 entrate.
Le più pratiche sono la porta di Carsikapi, vicino alla fermata del tram di Beyazi, o quella di Nuruosmanyie, vicina alla moschea con lo stesso nome; un vero e proprio labirinto che rappresenta ancora oggi il centro commerciale della città dove lavorano ogni giorno piu’ di 20 mila persone e dove è impossibile perdersi se non rincorrendo oggetti in rame, spezie, libri antichissimi (o presunti tali), tappetti, ceramiche e molto altro ancora.

Un vero e proprio dedalo di viuzze, botteghe, colori e odori dove trovare davvero di tutto senza dimenticare la pazarlik etmek, cioè la contrattazione; che pare essere una delle attività principali di questo paese.

L’arte della vendita e dell’acquisto richiede tempo e pazienza, ma comprare è un modo per fare conoscenza, per bere insieme un tè o un caffè.

Ovviamente chi vende aspira a farlo al maggior prezzo possibile e gli attuali mercanti spesso badano poco a quello che per i loro antenati era un vero stile di vita, tuttavia tutti sono disposti a negoziare il prezzo finale e molti si trattengono volentieri a far due chiacchiere.

E se tra una contrattazione e l’altra ti sarà venuta voglia di fare un break i caffè sono davvero numerosi e calorosi; tra questi quello di Sark Kahvesi per esempio è molto attraente perchè frequentato dagli stessi mercanti del bazar.

Mentre un buon indirizzo per una pausa è l’Havuzlu Lokanta, in Gani Aelebi Sok 3, ornato nel centro da una fontana ottomana: nel menu, zuppe, spiedini di montone e carni alla griglia.

Oltre il Gran Bazaar, Istanbul conta numerosi mercati permanenti o periodici.

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Il mercato delle pulci di Ortaköy, per esempio, si svolge tutte le domeniche e vi si trovano souvenir di tutti i prezzi.

Il mercoledì, si tiene vicino alla Moschea di Fatih un grande mercato di frutta e verdura, prodotti freschi, ma anche semenze, bulbi e semi.

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Per le spezie e le erbe aromatiche conviene andare al Bazar Egiziano (Misir Carsisi) conosciuto come il bazaar delle spezie, si trova in Cami Meydani Sok all’angolo tra la Moschea Yeni e l’ingresso del Corno d’Oro (dal lunedì al sabato, 8 -19).

Costruito originariamente in legno dall’architetto Kazim Aga fu totalmente ristrutturato negli anni quaranta e deve il suo nome al fatto che qui gli egiziani vendevano le loro spezie.

Il bazar accoglie una novantina di negozi.

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L’Arasta Bazaar, in turco Sipahi Carsisi, si trova accanto alla Moschea Blu, nella città vecchia accanto all’ingresso del Museo dei Mosaici.

E’ un mercato piccolo ma molto caratteristico, con 40 negozi allineati lungo una via tortuosa che vendono artigianato locale.

Costruito nel XVII secolo ed utilizzato come ricovero per gli animali nel periodo ottomano, fu danneggiato da numerosi incendi ed abbandonato per lungo tempo, prima di essere convertito in mercato negli anni ottanta.

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Gli amanti dei libri troveranno di che soddisfare la loro passione al Bazar dei libri, il Sahaflar Carsisi Sok, un luogo dedicato ai libri dal lontano tempo di Bisanzio!

È uno dei mercati coperti piu’ antichi di Istanbul, e fin dal XVII secolo utilizzato dai venditori di libri che venivano qui ad aprire i loro negozi lasciando il Gran Bazaar.

Nel corso dei secoli fu anche punto di incontro di numerosi intellettuali e il principale punto di vendita di libri della città.

Purtroppo il luogo negli anni perde la sua importanza per la diffusione delle moderne librerie e di internet ma questo bazaar non perde di certo il suo fascino qui si trovano infatti libri di tutte le lingue in pubblicazioni recenti o antiche, guide turistiche, enciclopedie, vecchie riviste, vecchi libri di cui alcuni unici e bellissimi esempi di miniature ottomane.

Articolo di
Bianca Ferracani