Homepage del sito Insoliti Musei

Se sei tra quelli che pensano che i musei siano luoghi noiosi dove rifugiarsi solo in caso di maltempo ho trovato un sito che mi aiuterà a farti cambiare idea.

=> Insoliti Musei

Insoliti musei è un sito che raccoglie i musei più curiosi e insoliti del nostro Paese, da tenere tra i preferiti e al quale far riferimento per una gita fuoriporta davvero singolare.

Il sito propone all’apertura la cartina dell’Italia così da individuar fin da subito il museo a noi più vicino, sulla sinistra potrai invece accedere ai musei suddivisi per categorie o per itinerari regionali, con in evidenza i musei toscani, emiliani, veneti e abruzzesi.

E’ inoltre possibile scaricare un’applicazione sul proprio Tom Tom per visualizzare i punti di interesse piu’ vicini alla tua posizione.

***

E’ difficile scegliere il museo più originale ma tra i musei più curiosi entra di diritto il “ Museo della curiosità”, nella Repubblica di San Marino.

Come rimanere indifferenti davanti ad un orologio che rilascia profumi diversi a seconda dell’ora, dei copri unghie cinesi in argento o delle tazze da the per uomini baffuti?

E che dire delle scarpe per prostitute greche che, consapevoli che la pubblicità è l’anima del commercio, incidevano la suola delle loro scarpe, in modo che rimanesse impressa sulla strada da loro percorsa la frase: “SEGUI I MIEI PASSI”.

***

Per gli amanti dei motori si va dal Museo Ducati a Bologna, e poi di corsa fino a Rimini per il “Museo del motociclo” e il Museo dedicato al mito Tazio Nuvolari a Mantova.

La Toscana si dimostra la regione dei musei da brivido: il “Museo dell’Oscuro Medioevo fiorentino” a Firenze con filmati, musiche dell’epoca, ricostruzioni di personaggi che ti aiuteranno a scoprire il lato oscuro di un’epoca considerata, non a caso, come quella de “i secoli bui”.

Il capoluogo toscano ospita inoltre il Museo del serial killer: documenti, foto e video ricostruiscono le scene dei delitti, le patologie psicologiche e il modus operandi di tanti criminali.

A San Gimignano in provincia di Siena il Museo della tortura e il Museo della pena di morte, un museo per riflettere su una punizione crudele, inumana e degradante che non può dirsi certo superata.

Nel paese della buona cucina non potevano mancare i musei per i buongustai, primo fra tutti quello dedicata alla regina della tavola italiana: la pasta.

Nel museo, che si trova a Roma, ripercorrerai la storia della pasta negli ultimi otto secoli, conoscerai i veri macchinari usati nella filiera produttiva e otterrai inoltre preziose informazioni nutrizionali.

Il “Museo della liquirizia Amarelli” a Rossano in provincia di Cosenza racconta la radice dolce nel palazzo sede dell’azienda.

Il museo nel 1991 ha ottenuto il “Premio Gugghenheim impresa e cultura” e nel 2004 le Poste Italiane gli hanno dedicato un francobollo della serie “Il patrimonio artistico e culturale italiano” emesso in 3.500.000 esemplari, un prezioso riconoscimento ricevuto per la sua unicità.

Ma la Amarelli non è l’unica azienda italiana che ha dedicato un museo al suo prodotto.

A Sulmona (L’Aquila), la Fabbrica di Confetti Pelino ha allestito un’esposizione di macchinari, ricordi, oggetti rari e preziosi legati alla sua produzione Stampe e tavole esplicative aiutano poi il visitatore a capire che cosa ha significato per Sulmona l’industria del confetto, da sempre considerato simbolo di prosperità e distribuito in occasioni di eventi speciali.

Le distillerie Poli presentano la storia della distillazione e della grappa attraverso un percorso didattico breve ma esaustivo, ripercorrendo l’evoluzione dell’arte distillatoria.

Il “Museo della grappa” si trova, ovviamente, a Bassano del Grappa.

La famiglia Zonin ha invece allestito a Gambellara (Vicenza) il Museo del vino, dove è possibile visitare, oltre alla cantina di invecchiamento e la barriqueria, anche una interessante collezione privata e una raccolta di attrezzature vinicole che vanno dalla metà dell ‘800 ad oggi.

Il curioso Museo dei lucchetti a Cedogno, visitabile previa prenotazione telefonica, e il Museo del rubinetto si contendono il podio per il museo piu’ stravagante.

Seguono a ruota alcuni musei, non a caso, classificati sotto la categoria “indescrivibili”: tra di essi il Museo della calzatura e quello del bottone.

***

Ve ne sono altri che invece sono un omaggio alle capacità manuali ed artistiche dell’uomo: basti pensare alle bellissime pipe esposte nell’omonimo museo di Fermo e le opere d’arte che puoi ammirare nel Museo del coltello sardo, nel cagliaritano, ad Arbus paese dal quale prende il nome un tipico coltello sardo denominato “arburesa”, caratteristico per la forma panciuta della lama.

Alcuni dei coltelli esposti sono delle vere e proprie opere d’arte: manici in corno di ogni colore, intarsiati e scolpiti a forma di cervo, cinghiale, muflone, aquila, impreziositi dall’abbinamento acciaio-ottone nelle lame e negli anelli.

In questo museo inoltre è possibile ammirare anche il coltello entrato nel Guinness dei primati come il “Coltello piu’ Pesante del Mondo”; ben 295 Kg per 4.85 metri di lunghezza.

***

Ovviamente non mancano i musei da visitare con i bambini.

Dal Museo della figurina di Modena al Museo internazionale del presepe a Roma, e sempre nella capitale, il Museo dei bambini Explora, dove i piu’ piccoli, assistiti dagli animatori, potranno socializzare con altri bambini e imparare giocando nelle quattro aree:

– l’“Io”, per scoprire i segreti del corpo umano;
– “La società”, dove troveranno un supermercato, una pompa di benzina, una fontana, un camion dei pompieri a loro misura;
– “L’ambiente”, per capire l’utilità di una casa ecologica;
– “La comunicazione”, per entrare nel mondo dei mass media.

Per grandi e piccini, non poteva mancare il Museo dedicato al cioccolato, dove per un attimo ti sembrerà di essere un protagonista di “Willy Wonka e la fabbrica di cioccolato”: qui potrai passeggiare in un’antica fabbrica di cioccolato totalmente ricostruita con macchine originali, avere notizie sulla lavorazione del cioccolato, e soprattutto gustare una calda e profuma cioccolata direttamente dalla “Fonte del Cioccolato”.

Articolo di
Bianca Ferracani