Mappa della Sardegna

“Non so più nemmeno io se il mio sia amore oppure fastidio, rabbia di essere nato là, di essere legato per tutta la vita ad un’altra terra tanto vecchia e lontana dal mondo in cui vivo.
Eppure quella è la mia piccola patria.
Là sono diventato uomo, là è la mia gente: case e tombe.
Ma ciò che conta di più è che io, anche ora, se vado là mi sento più forte, più intelligente, anzi onnisciente.”

Con queste parole Giuseppe Dessi (scrittore sardo vincitore del Premio Strega nel 1972 e del Premio Letterario Bagutta nel 1962) “gridava” il suo amore per la Sardegna, la sua terra, quella che aveva lasciato per motivi di lavoro ma alla quale si sentiva profondamente ed intimamente legato.

Qui sono stati i Fenici, i Cartaginesi, i Romani, gli Arabi, i Bizantini e gli Spagnoli e la Sardegna ha assimilato queste influenze, le ha integrate nella propria cultura, senza mai dimenticare il proprio carattere.

Quello è rimasto nella gente e nei luoghi.

Fieri e selvaggi, ma profondamente accoglienti e intimamente vicini a chi li vuole ascoltare.

Questa è la Sardegna.

Ma è anche una regione con 2 parchi nazionali, 2 parchi regionali, 60 riserve naturali, 19 monumenti naturali, 16 aree di rilevante interesse naturalistico, 5 oasi del WWF.

Qui corrono liberi gli animali più tipici (e rari) della fauna sarda, come il cervo sardo, il cinghiale, il cavallino della giara, l’asinello bianco, il muflone e volano uccelli rari come l’aquila reale, l’avvoltoio monaco e il grifone.

Gli appassionati di trekking, arrampicata, archeologia, speleologia e immersioni conoscono bene questa isola che regala percorsi naturalistici fatti di dolci montagne, doline, falesie, grotte e sorgenti carsiche, un patrimonio archeologico rappresentato tra gli altri, da nuraghi, domus de jana e pozzi sacri e ancora cascate e fondali marini da lasciar senza fiato.

Fabrizio De Andrè scriveva che “la vita in Sardegna è forse la migliore che un uomo possa augurarsi: ventiquattromila chilometri di foreste, di campagne, di coste immerse in un mare miracoloso dovrebbero coincidere con quello che io consiglierei al buon Dio di regalarci come Paradiso”.

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Vorrei parlarti e raccontarti di questo piccolo paradiso, di quel suo ambiente naturale fatto di macchia mediterranea, di foreste, stagni, fiumi e lagune; di quelle infinite spiagge bianchissime che si fermano davanti a scogliere frastagliate e falesie a strapiombo, da dove con un dito puoi toccare il mare azzurro e i tanti faraglioni che paiono disegnati.

Mi piacerebbe farti scoprire i suoi grandi spazi, quei silenzi sconfinati che talvolta paiono inquietanti, a causa di quei chilometri infiniti senza incontrare, apparentemente, il nulla; quelle enormi distanze che sembrano di “niente” e che invece dicono tanto.

Perché quando la natura pare ritirarsi a parlare sono i paesi cantati da poeti e scrittori, piccoli gioielli e mete ideali per chi vuole entrare a contatto con la gente e con il cuore della civiltà isolana e scoprire un patrimonio ricco di cultura, colori, sapori e tradizioni.

Anche attraverso le sagre, gli eventi e le feste alle quali ogni piccolo paese non vuole e non può rinunciare.

“La Sardegna non assomiglia a nessun altro luogo.
La Sardegna è un’altra cosa: incantevole spazio intorno e distanza da viaggiare, nulla di finito, nulla di definitivo.
È come la libertà stessa”

scriveva David Herbert Richards Lawrence.

Concordo pienamente, perché quest’isola è “Sardegna, semplicemente”.

Articolo di
Bianca Ferracani