La Villa – Immagine dal sito web della Fondazione

La Fondazione MAGNANI ROCCA è una ”Tappa di bellezza” a pochi km da Parma in località Mamiano a ridosso dei primi rilievi appenninici.

Nella villa è stata lasciata il più possibile invariata la collocazione degli arredi in modo da conservare l’atmosfera di casa vissuta.

I lavori di restauro e di trasformazione della Villa in Museo hanno seguito i criteri più avanzati a livello internazionale per garantire la perfetta conservazione delle opere esposte al pubblico e per queste caratteristiche, il museo è idoneo a ospitare anche mostre temporanee ad altissimo livello.

La Villa è situata in un parco di dodici ettari che ricalca il modello inglese, con animali e piante secolari che rende la Fondazione una meta molto piacevole per i visitatori, oltre che di grande interesse culturale.

La Fondazione fu istituita nel 1977 per volontà di Luigi Magnani con lo scopo di preservare ed esporre al pubblico i capolavori riuniti nel secondo dopoguerra dallo stesso fondatore.

Questo storico dell’arte e musicologo, che visse nella villa fino alla sua morte nel 1984, volle intitolare la Fondazione al padre GIUSEPPE MAGNANI e alla madre EUGENIA ROCCA.

Il Museo venne aperto al pubblico nel 1990 e permette ai visitatori di entrare in un affascinante e silenzioso “luogo d’arte” dove i dipinti e le sculture sembrano interagire con l’architettura della Villa e con i mobili stile impero.

Oltre i capolavori di alcuni artisti d’arte europea, tra cui spiccano “La Famiglia dell’Infante Don Luis” di GOYA un olio su tela del 1784


Goya olio su tela – Immagine dal sito web Fondazione

e le quasi cinquanta opere di MORANDI, le sale accolgono una collezione molto varia e vasta dal punto di vista temporale, si spazia dalle tavole del Trecento ai “sacchi” di BURRI, dalle incisioni di REMBRANDT alle tele di DE PISIS, dai dipinti a carattere religioso di CARPACCIO e FILIPPO LIPPI alla ballerina di SEVERINI.

Oltre a conservare queste preziose opere d’arte la Fondazione organizza costantemente esposizioni temporanee che rinnovano l’impegno culturale avuto per tutta la vita dallo stesso fondatore.

Ulteriori informazioni:

=> http://www.magnanirocca.it/

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In questo scrigno d’arte è stata inaugurata il 12 marzo scorso l’esposizione

“ANTONIO LIGABUE LA FOLLIA DEL GENIO”.

Il curatore Agosta Tota l’ha definita, penso a ragione, “la più bella antologica mai realizzata su Ligabue”.

Al taglio del nastro era presente anche VITTORIO SGARBI, il noto critico d’arte che intervistato ha dichiarato:

“Ligabue è un grande artista che occupa una posizione eccentrica in una visione dell’arte in cui l’Italia è quasi totalmente assente.
Un pittore senza tempo fuori dalla storia.
Una verità superiore a qualsiasi regola.
In lui gli animali, la foresta e il Po, una giungla popolata da tigri che sono la proiezione della sua ricerca”.

L’esposizione racconta, suddividendola in tre periodi, la vita e l’opera di colui che semplicemente è stato definito il “Buon selvaggio” della pittura italiana.

La mostra che resterà aperta fino al 26 GIUGNO 2011 offre agli amanti dell’arte la possibilità di ammirare 150 OPERE di questo personaggio ormai considerato dalla critica uno dei protagonisti dell’arte del xx secolo, un grande espressionista del calibro di Van Gogh a cui lui è simile anche dal punto di vista della tensione psicologica.

Si tratta di quadri a olio, disegni, incisioni e anche alcune delle più interessanti e intense sculture realizzate dall’originale in argilla del Po che lui stesso masticava a lungo perché fosse più duttile.

La rassegna si apre con la prima fase pittorica degli anni Trenta che è contrassegnata da un primitivismo un po’ incerto e per alcuni versi anche ingenuo.

L’arte di Ligabue specchia la sua vita vissuta come conflitto, segnata da un susseguirsi di entrate e uscite dal manicomio, dove l’arte era puro e semplice modo di vivere.

Molto significativo è il suo rapporto con la natura, con l’ambiente del Po che lui trasforma con la sua fantasia in giungla esotica.

Di notevole valore ed importanza gli animali esotici del primo periodo, le tigri dalle fauci spalancate del secondo, i leoni mostruosi, i serpenti, i rapaci che ghermiscono le prede che lottano per sopravvivere.

Queste opere sono realizzate con uno studio anatomico molto rigoroso e sono accompagnate dall’imitazione dei versi degli animali che lui faceva mentre li dipingeva.


Foto dal sito web – parmaoggi.it

La rassegna si conclude con questa fase vera e propria espressionista caratterizzata dai colori molto violenti e dalle pennellate forti.

Infine è da notare nei diversi autoritratti il tormento dell’anima di Ligabue che dipinge il suo dolore esistenziale per farlo conoscere al mondo e quindi anche a noi che guardiamo con ammirazione le sue opere.

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La mostra è aperta al pubblico nei seguenti giorni e orari:

martedì – venerdi orario continuato dalle 10.00 alle 18.00
sabato – domenica e festivi orario continuato dalle 10.00 alle 19.00
lunedì chiuso

Il biglietto d’ingresso valido anche per le raccolte permanenti è di 9€

Buona visita!!

Ciao ciao
Fausta