Foto di Mattia Marasco

Foto di Mattia Marasco

 

Il neofita menzionato nel titolo sono io, tanto per mettere in chiaro il mio stato di forma fisica.

Quando Marco di Non Solo Turisti mi ha chiesto se volevo partecipare al #PampeagoTour la mia prima preoccupazione è stata proprio quella di capire se il Giro del Latemar, l’itinerario in bici che ci aspettava, era o meno per neofiti, per persone che non salivano su una mountain bike da più di 10 anni.

Sono qui a scriverne quindi puoi tranquillizzarti… è fattibile, sono arrivato stanco ma è davvero fattibile per la maggior parte delle persone.

Ti ricordo che parliamo di montagna, va sempre rispettata ma se lo fai ti può anche dare tantissimo, come ci racconta Elisa (e io sono d’accordo con lei su tutto).

Vediamolo in dettaglio, sempre con l’occhio di chi ha una forma fisica medio/bassa o non è abituato/a a stare ore in bicicletta.

Il Giro del Latemar viene chiamato anche Itinerario degli Spiriti ed è lungo 32,5 km, con un dislivello di 260 metri.

Si parte da Pampeago e già qui ti consiglio vivamente di non fare il primo “strappo” (circa 3 km) in quanto arriveresti in cima già stanco/a e ti rovineresti il giro.

Latemar

Latemar – Foto di Cristiano Guidetti

 

Molto meglio utilizzare l’impianto di risalita e partire direttamente da lassù, in questo modo cominci con un tratto in piano e prendi confidenza con la bicicletta (le mountain bike si possono noleggiare proprio a Pampeago).

Latemar

Latemar – Foto di Cristiano Guidetti

 

In tutto il percorso è suddiviso in circa 15 km di discesa, 3 km di salita e il resto di piano e falso piano (sia discesa che salita).

La parte in salita – suddivisa in 2/3 “strappi” asfalto e sterrato – non è semplice se sei neofita come me, ma puoi sempre fermarti e spingere come ho fatto io, nessuno lo vieta e soprattutto essendo la minima parte non si perde troppo tempo e puoi rifiatare 🙂

Il punto più duro sarà quello del Passo di Costalunga che ti riporta in Val di Fassa.

Come indicato prima, la maggior parte del percorso è in discesa e anche qui, pur non entrando in gioco la fatica, bisogna stare attenti, alcuni passaggi sono su sentieri sconnessi e quindi devi prestare una certa attenzione.

Niente di che, però dosa la velocità in modo adeguato alle tue capacità, mi raccomando.

Non ti nego che a me, piacendo la velocità, questi tratti hanno fatto impazzire e pur essendo arrivato alla fine con le braccia doloranti, lo rifarei seduta stante 🙂

Splendido!

Il bello del Giro del Latemar sono i luoghi che attraversi, non è tanto la fatica fisica o la bicicletta ma tutto quello che ti sta intorno che regala il valore aggiunto.

Le acque del lago di Carezza e la sua “cornice” dolomitica sono uno degli esempi.

Lago di Carezza

Lago di Carezza – Foto di Cristiano Guidetti

Lago di Carezza

Lago di Carezza – Foto di Cristiano Guidetti

 

Ma anche la parte alta di Pampeago da cui si parte, in cui gli unici rumori sono il vento e i campanacci delle mucche.

Mucche al pascolo in alta montagna

Mucche al pascolo in alta montagna – Foto di Cristiano Guidetti

 

Difficile farne una classifica, l’itinerario devi godertelo appieno, fermati tutte le volte che vuoi per ammirare il paesaggio, scattare fotografie o anche solo per sentire un profumo.

Se chiudi il giro come abbiamo fatto noi risalendo con gli impianti da Predazzo e tornando al punto di partenza fai sosta e mangia qualcosa al rifugio Zischgalm, la cucina è tipica e ti permette di riprendere le energie perse durante il giro!

Pranzo al rifugio Zischgalm

Pranzo al rifugio Zischgalm – Foto di Cristiano Guidetti

 

Chiudo quindi rassicurando chiunque voglia provare questo itinerario, è fattibile anche per i neofiti, arriverai stanco/a ma avrai ammirato scorci di natura che non dimenticherai mai.

Segnati un’altra “chicca“… io non avevo il tempo necessario ma voglio tornare sopra Predazzo per provare l’Alpine Coaster Gardonè, una sorta di montagna russa o discesa su slitta a 2 posti.

Mi è rimasta nel cuore anche se non l’ho provata!

Tutte le informazioni e i consigli le puoi reperire dal sito ufficiale dello Ski Center Latemar, i ragazzi che ci lavorano sono unici e disponibilissimi per tutte le richieste.

Lo Storify dell’esperienza #PampeagoTour (la serie di twitter e fotografie) è già disponibile se lo vuoi visionare, sempre grazie a Elisa di MiPrendoeMiPortovia.

Inoltre ti posso consigliare se già sei un po’ più esperto/a l’articolo di Leonardo e Veronica di Life in Travel, perchè affrontano lo stesso argomento in modo più “avanzato“.

E non scordare il pezzo di Marco, uno degli organizzatori del blogtour, che ci spiega meglio la zona e ci propone tutti i video che ha girato per questa esperienza: Alpe di Pampeago, Trentino: emozioni e divertimento garantito

Ed ecco il video, opera di Mattia Marasco, uno dei mitici compagni d’avventura:

***

Pampeago Tour – activity blog trip from Mattia Marasco on Vimeo.

***

Un saluto,
Cristiano