La Stradina di Vermeer

La Stradina di Vermeer

 

Roma si conferma una delle città d’arte per eccellenza, non soltanto per l’incomparabile patrimonio storico e artistico di cui dispone, ma anche per la capacità di proporre, continuamente, mostre di grande fascino e richiamo.

Dopo il grande successo delle rassegne dedicate a due dei più importanti artisti del XX secolo, Joan Miró e Salvador Dalì, la “città eterna” chiude il 2012 e apre il 2013 con le mostre su Johannes Vermeer, Renato Guttuso e Paul Klee.

Si comincia il 27 settembre con “Vermeer. Il secolo d’oro dell’arte olandese”.

La mostra, ospitata dalle Scuderie del Quirinale fino al 20 gennaio 2013, presenta una selezione delle opere del “maestroJohannes Vermeer, come “La Stradina”, oltre a una cinquantina di lavori di artisti olandesi suoi contemporanei: un’occasione irripetibile, dunque, per chi prenota un hotel a Roma (ottime offerte sulla webpage di Expedia), di conoscere la pittura olandese del XVII secolo.

Dal 5 ottobre al 3 febbraio, al Complesso del Vittoriano, andrà, invece, in scena la celebrazione del centenario dalla nascita di Renato Guttuso, che proprio a Roma visse per più di cinquant’anni.

Al Vittoriano, saranno esposti cento dipinti che consentiranno di attraversare il percorso creativo e figurativo del pittore siciliano.

Roma fu una città fondamentale nell’evoluzione di Guttuso, sia per gli scorci e l’umanità che divennero oggetti del suo dipingere, sia perchè gli offrì l’occasione di conoscere e collaborare con autori come Moravia, Pasolini e Neruda, registi come Visconti e scultori del calibro di Moore.

Attraverso i dipinti, si scopre la Roma di Guttuso, fra i tetti e i volti della città, e conoscere i temi sociali, politici e religiosi che hanno impregnato la vita e la produzione dell’artista.

Quattro giorni dopo l’inaugurazione della retrospettiva su Guttuso, il 9 ottobre, verrà tolto il sipario alla Galleria nazionale d’Arte Moderna e Contemporanea per la mostra di Paul Klee, uno dei grandi protagonisti della prima metà del secolo scorso.

Nonostante la formazione tedesca, Klee, come altri artisti dell’Europa settentrionale, ha trovato nei Paesi affacciati sul Mediterraneo una fonte di ispirazione e di riflessione che ha contribuito, in maniera determinante, a definire la sua poetica: per Klee l’arte non deve semplicemente produrre una copia della realtà, ma deve rendere visibile ciò che l’artista vede nella sua visione unica e personale.

Fu un viaggio in Tunisia a svelare all’artista le atmosfere, i colori, i sapori e i profumi tipici del Mediterraneo e a segnare il periodo della maturità della sua produzione, ma numerosi furono i viaggi “italiani” di Klee e a loro e al rapporto con l’Italia è dedicata la mostra di Roma.

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