In giro per il Cilento con la Nuova FordFiesta, qui a Teggiano

In giro per il Cilento con la Nuova FordFiesta, qui a Teggiano – Foto di Cristiano Guidetti

Cilento = Mare, più o meno è questo quello che pensa la maggior parte di chi organizza una vacanza da queste parti.

E io non sono qui a smentire la costa del Cilento, è splendida e una vacanza mare da queste parti saprà regalarti grandi soddisfazioni.

Ma… c’è di più e limitare questa zona alla Costa è un sacrilegio, con il Parco Nazionale del Cilento e i suoi saliscendi che dominano lì dietro.

Ecco perché, grazie al progetto #FiestainCilento, che mi ha portato in giro per questa terra con la Nuova FordFiesta, che uscirà nelle prossime settimane, siamo riusciti a disegnare un itinerario “diverso” di tre giorni, tra storia, cultura, prodotti del territorio e tanta natura.

Ci tengo a dire che questo è un itinerario replicabile da chiunque… meglio essere chiari prima di invogliare un sacco di gente.

Teggiano

Il centro storico di Teggiano

Il centro storico di Teggiano – Foto di Cristiano Guidetti

Teggiano è un borgo il cui centro storico è Patrimonio dell’UNESCO, prima cosa da dire. Si erge dominante sul Vallo di Diano, questa pianura altopiano a ridosso del Parco Nazionale del Cilento.

Il pezzo forte del borgo è sicuramente il Castello Macchiaroli, considerato inespugnabile, fatto che la storia ci conferma, infatti nel Medioevo fu attaccato e assediato da Federico, Duca delle Calabrie, che non riuscì mai ad espugnarlo pur avendo l’esercito reale.

Il Castello Macchiaroli di Teggiano

Il Castello Macchiaroli di Teggiano – Foto di Cristiano Guidetti

Ora è una struttura che ospita mostre d’arte ed eventi quali matrimoni o rievocazioni storiche. Il panorama sull’altopiano e sulle montagne del Parco, che si può ammirare dalle sue torri è uno dei bei momenti del mio viaggio.

Oasi Capelli di Venere

L’Oasi dei Capelli di Venere a Casaletto Spartano in Cilento

L’Oasi dei Capelli di Venere a Casaletto Spartano in Cilento – Foto di Cristiano Guidetti

Altro luogo che mai avrei pensato di trovare da queste parti. L’Oasi Capelli di Venere a Casaletto Spartano, nel Parco Nazionale del Cilento è un gioiello… lo so che a volte si abusa di questo termine ma in questo caso se ti fidi del sottoscritto potrai confermarmi il tutto quando la vedrai.

Si tratta di una piccola cascata facilmente raggiungibile, dal parcheggio sulla strada sono meno di 5 minuti a piedi, che si estende un fronte piuttosto ampio e il Rio Bussentino – corso d’acqua che la alimenta – cadendo da una fitta vegetazione regala questo effetto di “capelli d’acqua”.

È altresì un’oasi in quanto, soprattutto durante l’estate, qui la temperatura è sempre più bassa e regala refrigerio. Con questo però non ti privare la visita durante le altre stagioni perché posso solo immaginarla in autunno o in primavera!

Ispani

La vista da Ispani Inn Resort in Cilento

La vista da Ispani Inn Resort in Cilento – Foto di Cristiano Guidetti

Siamo nello scenografico Golfo di Policastro, anzi siamo “sullo” scenografico golfo. Per arrivare al borgo di Ispani ci si inerpica per stradine strette da Villammare e in 10 minuti di curve si arriva a questo gruppo di case abbarbicato sulla collina.

Arrivando si intuisce la storia di Ispani, delle persone che nei secoli scorsi sono fuggiti dalle coste depredate e per difendersi si sono spostati sempre più in alto e sempre più in posizione dominante.

Sta di fatto che oggi alloggiare a Ispani non è più motivato dal fatto di fuggire da pirati e banditi, ma è un’esperienza in più che si può vivere in un itinerario diverso dal solito.

E a questo punto ti consiglio pure la struttura: Ispani Inn Resort, divisa tra due edifici ristrutturati con mano sapiente e con criterio, la casa padronale e l’antico frantoio. Sono sette camere in tutto, un rifugio in cui tornerò, e il fatto che tornerò te la dice lunga di quanto te lo consiglio.

Poi la mattina, quando farai colazione con la vista sul Golfo e con i prodotti del territorio, mi ringrazierai.

Puoi prenotarlo anche attraverso Booking:

=> Ispani Inn Resort

Quando sul calar della sera passeggerai tra i vicoli di Ispani e vedrai apparire il mare là sotto, beh sarai vicino alla serenità 🙂

Il Golfo di Policastro dall’alto

Il Golfo di Policastro dall’alto – Foto di Cristiano Guidetti

Andar per caseifici

Tutti quelli che passano dal Cilento, prima o poi, decidono di fermarsi in un caseificio e acquistare la mozzarella di bufala.

Il mio sogno proibito è la zizzona… purtroppo finora non ho trovato compagni disposti a mangiarla e finirla assieme a me (perché perde di qualità se viene aperta e mangiata il giorno successivo).

Sì lo so c’è anche il taglio da 1kg, che è più gestibile e “terminabile”, ma mi hanno consigliato di andare sulle pezzature più grosse perché regalano soddisfazioni maggiori.

Insomma… cerco compagni per dar fondo a una zizzona da 5kg. [Annuncio] 🙂

Questa era una divagazione, il punto è che invece di fermarti soltanto a comprare della mozzarella, cerca e chiedi di visitare un caseificio, vedere se le hanno, le bufale vere e proprie che forniscono il latte e chiedi di poter seguire la nascita di questo prodigio delle nostre tavole.

Una delle aziende più belle da visitare, quella che ci ha aperto le sue porte nel weekend in Cilento, è stata la Tenuta Vannulo, a due passi da Paestum.

Non ti voglio togliere il piacere di vedere con i tuoi occhi ma:
– le bufale con gli spazzoloni massaggianti sono uno spettacolo
– le bufale che decidono a loro comodo quando essere munte e fanno tutto da sole sembra appunto “una bufala” ma è così
– il gelato con latte di bufala lo devi provare, così come i budini!
– è un piacere anche soltanto passeggiare all’interno della tenuta, tra i suoi giardini

Alla ricerca del prodotto tipico

Sì, il Cilento non è soltanto mozzarella di bufala. Alzi la mano chi conosce il prodotto dop Fico Bianco del Cilento. Ammetto che fino a febbraio di quest’anno non ne conoscevo l’esistenza.

Eppure è un presidio e ci sono aziende che lo lavorano come se lavorassero la più importante e delicata delle materie prime (e in realtà lo è).

Un nome? Santomiele.

Siamo a Prigano Cilento, un borghetto che domina Agropoli e la zona molto conosciuta di Castellabate, su una altura si trova questa azienda d’eccellenza che appunto lavora e mette sul mercato i fichi del Cilento esaltandoli all’ennesima potenza.

Fichi sbucciati a mano e che essicano al sole da Santomiele

Fichi sbucciati a mano e che essicano al sole da Santomiele – Foto di Cristiano Guidetti

In pratica diventano un prodotto gourmet, un regalo da fare nelle occasioni speciali, un piccolo momento di paradiso declinato in decine di varianti a seconda della stagione.

Ora penso ti sia venuta fame non posso lasciarti senza qualche consiglio su dove mangiare, quindi eccoti 3 indirizzi testati e che consiglio:

Aia Antica
Si trova a Padula, vicinissimo alla Certosa (di cui ti parlerò!), è anche agriturismo e le porzioni sono abbondanti. Io ho provato le paste ripiene e gli antipasti e il menù come vedrai è alla portata di tutte le tasche. Da provare.

Macchiapiede
È a Sala Consilina, un paese che si arrampica su un costone di montagna. L’agriturismo Macchiapiede si trova nella parte bassa, in una zona rientrante rispetto alla strada principale, quindi molto tranquillo.
Qui non sono nemmeno arrivato ai primi piatti, la serie di antipasti è così abbondante e golosa che uno stomaco normale non riesce ad andare avanti. Regolati quindi se vuoi provare anche altri piatti.
Un consiglio: l’uovo al tegamino con tartufo nero e scaglie di ricotta salata è TOP… infatti il plus è che hanno un piccolo caseificio.

La Cantinella sul Mare
Sembra uno scioglilingua ma la Cantinella sul mare si trova a Villammare. Il ristorante perfetto per festeggiare l’itinerario che stai percorrendo. La chef Riccardi rivisita piatti del territorio e materie prima locali con un’idea di fondo molto interessante.
Alcuni esempi: il gelato al nero di seppia con crudo di seppia stesso, rivisitazione del cannolo con gamberi, fichi e ricotta di pecora o ancora il crudo di spada con albicocche e fava di cacao grattugiata. Se ami la pasta… io ho divorato le bavette alla bottarga fresca di tonno.

Un saluto,
Cristiano