
La Credenziale del Cammino di Oropa – Foto di Cristiano Guidetti
Parliamo sempre di viaggio, ma il più delle volte consideriamo come inizio vero e prorpio il momento in cui arriviamo in un luogo e iniziamo l’esperienza del viaggio.
Il “come” abbiamo raggiunto la nostra destinazione spesso non conta: aereo, treno, auto, non cambia nulla, l’importante è limitare al minimo questo tempo.
Esistono delle eccezioni però… il classico “on the road” ad esempio, in cui si macinano chilometri su 2 o 4 ruote e il precorrere la strada è IL viaggio stesso.
Splendido… ma troppo veloce per ciò di cui ti voglio parlare in questa sede.
Rimangono due possibilità: la bicicletta e il cammino.
Sì… ritengo che si possano considerare simili e intercambiabili, uno stesso modo di vedere il mondo, ma io non ho la capacità fisica – quella che in gergo tecnico viene chiamata “gamba” – per la bicicletta, quindi oggi ti parlerò del cammino 😀

Il gruppo in cammino – Foto di Cristiano Guidetti
I primi di luglio ho percorso a piedi 79 km in 4 giorni, non parliamo di numeri da record lo so, ma era il mio primo cammino e ne vado fiero.
Per quattro giorni – grazie a Movimento Lento – sono diventato un CamminAttore, termine che fa tanto “figo” e di cui mi sono innamorato all’istante.
(In realtà un CamminAttore è una persona che cammina e racconta ciò che vede e vive nel modo che preferisce: fotografie, video, parole, ecc…)
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Il percorso su cui ho lasciato sudore (tanto), fatica, parole e risate è stato il Cammino di Oropa, nel suo viaggio inaugurale.
Siamo in Piemonte, tra le province di Biella e Vercelli, il Cammino parte da Santhià e arriva al Santuario di Oropa.
L’idea di fondo che animava gli organizzatori – e che condivido al 100% – è stata quella di utilizzare e valorizzare tratti già esistenti di altri cammini, presenti nelle due provincie.
Ed è così che la prima tappa da Santhià a Roppolo corre (o dovrei dire cammina) sulla Via Francigena, la percorriamo a rovescio però, diamo le spalle a Roma.
Gli altri 3 giorni di cammino seguono in gran parte la GTB, ovvero la Grande Traversata del Biellese, percorso relativamente nuovo (1998) e molto vario.
Ricapitolando, le tappe del Cammino di Oropa sono:
1° Tappa: Santhià – Roppolo
2° Tappa: Roppolo – Sala Biellese
3° Tappa: Sala Biellese – Santuario di Graglia
4° Tappa: Santuario di Graglia – Santuario di Oropa

La Credenziale completa – Foto di Cristiano Guidetti
E’ inutile che mi perda in dettagli tecnici che dovrei copiare/incollare e che a dir la verità non capisco ancora bene… dislivelli positivi, totali, mappature di sentieri, ecc…
Per tutto questo e molto molto altro ti rimando alla pagina del Cammino di Oropa su Movimento Lento.
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Lasciami spendere qualche parola su cosa è stata per me l’esperienza del Cammino di Oropa, lo faccio da neofita e senza nessuna presunzione, lo faccio come uno che ha provato e ti vuole CONVINCERE a indossare un paio di scarponcini, prendere uno zaino in spalla e iniziare a camminare.
Ma perchè???
Camminare ti obbliga a pensare:
sì, non puoi sfuggire, anche se cammini in compagnia, ci sono momenti in cui sei solo/a con te stesso e i tuoi demoni li devi affrontare.
Camminare ti riporta in asse:
non so spiegarlo, gli esseri umani non sono fatti per spostarsi velocemente da un luogo a un altro, lo facciamo quasi ogni giorno è vero, ma il nostro fisico è stato creato per spostamenti lenti e camminare aiuta a ri-equilibrare la nostra velocità di spostamento.
Un esempio per farti capire: un viaggio in aereo di qualche ora, spostamenti vari su ruota, arrivi alla sera stanco, ma è stanchezza da stress, non fisica; invece… cammini 8 ore, arrivi morto e ogni muscolo è dolorante, ma la mente è lucida, hai voglia di chiacchierare e condividere, è una sensazione strana di pace interiore.

Un attimo di riposo… – Foto di Cristiano Guidetti
Camminare tira fuori il meglio e il peggio di te:
è lo sforzo fisico, portato in alcuni momenti all’estremo, che ci spoglia del velo con cui ci nascondiamo ogni giorno.
A quel punto tutto dipende da chi sono i tuoi compagni di viaggio, se i pensieri sono allineati allora si rompono le barriere e si instaura un rapporto forte, si bruciano le tappe della conoscenza e tra sudore e fatica è impossibile non creare un legame.
Viceversa, mi è stato raccontato di scontri furiosi durante alcuni cammini, di abbandoni prematuri e grandi discussioni.
Prova a indovinare quale esperienza ho vissuto io? 😉

Il gruppo in partenza per la terza tappa – Foto di Movimento Lento
Camminare riscrive il concetto di “tempo”:
non è più così importante… ho fatto una fatica assurda il primo giorno, mi sembrava di dover accelerare, di arrivare più presto possibile, ma è una falsa sensazione, la mente, abituata alla frenesia moderna, ci inganna.
Hai il tempo per fare tutto e farlo con calma, se vuoi fermarti e scattare fotografie è un secondo, hai subito la fotocamera in mano, non devi perdere tempo a trovare parcheggio o a sfilare un casco.
I tempi si dilatano e la nostra mente deve riscrivere il tutto.
Per usare un termine a noi caro fare un cammino aiuta a resettarti, e di solito al nuovo avvio siamo più veloci e performanti. (metafora orribile lo so!)

Il Santuario di Oropa – Foto di Cristiano Guidetti
I ringraziamenti vanno a tutti i miei compagni di cammino, ognuno di voi mi ha insegnato qualcosa di nuovo che porterò con me per sempre!
Ma un GRAZIE enorme e speciale va a Sabrina ed Emilie, due guide che non posso considerare solo guide… avete qualcosa in più credetemi 😀

L’arrivo a Oropa!!! – Foto di Movimento Lento
Un saluto,
Cristiano