Efeso antica – Foto di Alessandro Spolaore

La bellezza della Turchia non è sicuramente solo la splendida Istanbul, molte altre mete meritano sicuramente di essere visitate come la sorprendente città antica: Efeso.

La crociera ha fatto scalo nel porto di Izmir, terza città più popolosa della Turchia con un porto molto grande e attivo.

Ad un’ora di strada da Izmir sorgono i resti dell’antica città romana di Efeso, ne è visibile solo una piccola parte ma già così è una vera e propria città.

Passeggiando per le vie antiche di Efeso si incontra la Grotta dei Sette Dormienti, dove nella seconda metà del III secolo, secondo la tradizione, sette giovani cristiani si rifiutarono di fare sacrifici al tempio dedicato all’imperatore, fuggirono dalla città e si rifugiarono in una grotta dove si addormentarono e quando si svegliarono non si accorsero di avere dormito non solo una notte, ma ben 209 anni, come risultò quando tornarono in città e videro che ormai il Cristianesimo non era più perseguitato.

SI può vedere inoltre il Gymnasium di Vedio (II sec d.C.), coi suoi campi sportivi, terme, palestre, servizi igienici, piscina, ecc… e più avanti si può trovare lo Stadio.

Seguendo la strada del porto, vedrete l’imponente Ginnasio del Porto, la maestosa Via Arcadica, lastricata di marmo e sotto cui, nel periodo di splendore della città, scorrevano i condotti dell’acqua e delle fogne.

Su entrambi i lati si affacciavano negozi e vicino al porto vi erano le terme.

Opera grandiosa è il Grande Teatro: la struttura originale è di origini ellenistiche, poi ricostruito in epoca romana e poteva ospitare fino a 25.000 spettatori e che ancora oggi è utilizzato per concerti grazie all’ottima acustica.


Efeso antica – Foto di Alessandro Spolaore

Percorrendo la via di Marmo (o via Sacra), adornata di statue, troverete uno spiazzo che, nel 3 a.C., era l’antica agorà, la piazza del mercato.

In fondo alla via principale ecco apparire l’imponente Biblioteca di Celso (II sec d.C.), che custodiva 12.000 rotoli, che fu realizzata ad opera del figlio di Celso, Gaio Giulio Aquila, il quale lasciò in eredità alla città di Efeso i denari per l’acquisto dei libri.

La biblioteca, che costituisce anche il monumento sepolcrale dello stesso Celso (la sua tomba infatti si trovava al di sotto dello stesso edificio) si trova in una zona nevralgica della città, a ridosso della grande agorà commerciale.

La facciata è rimasta sorprendentemente in piedi ed è di un’imponenza e bellezza veramente da lasciare senza parole.

Sulle pendici del monte scorre la Via dei Cureti, nei pressi della quale si trovano gli antichi gabinetti pubblici degli uomini dove si radunavano per discutere di politica ed economia, proprio in quei momenti!

Il possente Tempio di Adriano (118 d.C.), in stile corinzio, era dedicato ad Adriano, Artemide e alla popolazione di Efeso.

Proseguendo, troverete la Fontana di Traiano e terminerete la Via alla Porta di Ercole (IV sec d.C.).

Un altro elemento importantissimo di Efeso è il Tempio di Artemide.

Prima degli scavi archeologici condotti nel 1987 ad opera dell’Università di Vienna si riteneva che la struttura, nel suo complesso, dovesse risalire al 560 a.C., cioè all’epoca dell’Impero achemenide.

Al giorno d’oggi non rimane nulla, se non qualche minimo resto, del grande tempio che, per le sue immense dimensioni e la bellissima architettura, fu considerata una delle sette meraviglie del mondo antico.

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Se vi recate a Efeso potete visitare anche la Casa della Madonna, dove ella visse gli ultimi anni della sua vita dopo la crocifissione di Gesù.

Secondo i verbali del concilio di Efeso, Maria rimase per un breve tempo in locali vicini a quella che fu la chiesa dove si svolse il concilio, poi si trasferì in una casa posta su un’altura oggi chiamata “monte dell’usignolo” e vi rimase fino alla morte.

Non essendo ancora molto diffuso il Cristianesimo l’ubicazione della casa fu presto dimenticata.

Molti anni dopo, grazie  alle ricerche del frate lazzarista Jung coadiuvato dal direttore del Seminario di Smirne Pouline si accettò che la casa fosse quella della Vergine.

Nel 1967 il papa Paolo VI e nel 1979 il papa Giovanni Paolo II si recarono ad Efeso e pregarono nella casa di Maria facendo sì che ormai tutto il mondo fosse d’accordo nel ritenerla tale.

Anche l’attuale papa Benedetto XVI nel suo viaggio in Turchia ha visitato Efeso e pregato nella casa di Maria.

La casa è ora una piccola cappella con pianta a croce, fuori c’è un bel boschetto e molta vegetazione, oltre ad una fonte ritenuta miracolosa dalla quale tutti bevono o traggono acqua.

Articolo di
Alessia Scarparo