la ex WackMobile

Foto di Simona Marsella, la ex WackMobile

 

Ci ri-siamo, anzi ci “ri-sono”.

Ebbene sì, non riesco a stare lontana dall’avventura e anche dall’Africa e a breve riparto.

Oggi il mio post è un po’ diverso dai soliti, ti voglio raccontare infatti il mio prossimo viaggio on the road.

Se ti ricordi ti ho già parlato della mia esperienza dello scorso anno, quando insieme ad altri 4 impavidi amici abbiamo formato un gruppo, i Wacky Racers e partecipato al Dogon Challenge 2010, un rally di beneficenza che ci ha visto portare un’automobile da Milano al Mali.

Anno nuovo, altro giro, altra corsa: il progetto, questa volta interamente pensato e organizzato da noi, si chiama “Heart for Bor” ed ha lo scopo di sostenere la Clinica Bor, ospedale pediatrico in Guinea Bissau per le famiglie che non possono permettersi la sanità pubblica.

Da 5 siamo diventati 10 e le macchine che porteremo giù sono due: una Land Rover Freelander, che potrà essere utilizzata come ‘navetta’ dai medici e dagli operatori che lavorano nella Clinica Bor, e una Citroen Saxo del 2005, che sarà donata alla diocesi di Bissau sostenuta dall’Associazione.

La solidarietà infatti rimane un aspetto importante e lo scopo principale di questa folle corsa, che comunque ci permette di visitare dei posti stupendi, il tutto facendo turismo responsabile.

L’obiettivo, infatti, è anche quello di promuovere tipologie di viaggio a basso impatto ambientale e a una dimensione più umana, in cui entrare in contatto con i territori che si attraversano per raggiungere la propria meta.

Dunque ancora Africa, con un viaggio che attraverserà le strade di 2 continenti e 7 Paesi per circa 7.000 Km, alla scoperta degli angoli più remoti del continente nero entrando in contatto con le realtà locali.

Questi i paesi che attraverseremo: Francia, Spagna, Marocco, Mauritania, Senegal, Gambia e Guinea Bissau.

Negli ultimi giorni, dopo la visita alla Clinica Bor e la consegna delle autovetture, proveremo a visitare le isole Bijagos, arcipelago di circa 80 isole dichiarato patrimonio dell’Unesco.

Mi hanno detto essere di una bellezza mozzafiato, la Polinesia dell’Africa: un luogo in cui la vita scorre lenta e immutata da anni.

Se riuscirò ad arrivarci al mio ritorno ti racconterò come è andata.

Al solito l’organizzazione è abbastanza impegnativa: visti, vaccinazioni e documenti per l’automobile sono il primo passo per preparare il viaggio.

Nuovo logo del progetto Wacky Racers

Nuovo logo del progetto Wacky Racers

 

Il visto d’ingresso è necessario per attraversare la Mauritania, il Gambia e la Guinea Bissau: è possibile ottenerlo rivolgendosi ad un’agenzia di viaggio, naturalmente ad un prezzo molto maggiorato, oppure contattando direttamente i rispettivi consolati.

Puoi trovare i riferimenti telefonici semplicemente cercando su internet: quando li contatti sono molto gentili e disponibili a darti le informazioni necessarie e spiegarti quali moduli è necessario compilare e quali documenti presentare.

Se poi il consolato non è nella tua città, molti di questi ti permettono di spedirgli il tutto con un corriere e rimandarlo per ritirare il passaporto vistato.

Solitamente è necessario il passaporto in corso di validità per almeno 6 mesi, due foto tessera, un modulo del consolato pre-stampato, e in alcuni casi la stampa dei voli acquistati e la certificazione delle vaccinazioni obbligatorie nel paese.

A proposito di vaccinazioni, come ti ho già spiegato in un altro post, ti consiglio di rivolgerti al centro di salute del viaggiatore più vicino a casa e troverai persone che saranno in grado di darti tutte le informazioni necessarie.

la nuova WackMobile

Foto di Simona Marsella, la nuova WackMobile

 

A questo punto cosa manca?

Ah sì, la valigia.

Ti starai chiedendo cosa bisogna portare per fare un viaggio del genere in un continente non proprio pieno di comodità.

Con l’esperienza dello scorso anno posso dirti che più il bagaglio è leggero e meglio è.

Le temperature sono abbastanza alte quindi meglio portare abiti freschi e in cotone, preferibilmente anche lunghi per proteggersi dagli insetti e zanzare soprattutto dal tramonto in poi.

Il sacco a pelo è fondamentale, perché non si sa mai dove si troverà posto per dormire: anche se alla fine un letto ci sarà, meglio dormire sopra a questo che nelle lenzuola.

A parte questo è utile sicuramente portare una torcia anche perché la corrente elettrica non sempre è presente, un adattatore universale per ricariche il materiale elettronico, medicinali di primo soccorso e tanto spirito di adattamento e di avventura.

Ti ho incuriosito?

Puoi seguire il nostro viaggio sul sito http://www.wackyracers.it e sulla nostra pagina facebook.

Naturalmente al mio ritorno ti racconterò tutto anche qui, su viaggiovero.com.

Simona